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L’albero delle farfalle. I mondi della porta accanto

Le persone bambine:
da ascoltare

Alla scuola de L’albero delle farfalle. I mondi della porta accanto (Edizioni Piagge, Firenze, 2014, pp.64, € 11,00) si parla di cose da grandi. In questa scuola speciale popolata da farfalle aquilone danzanti trasportate da papà vento, e da “persone bambine” viaggiatrici con la mente, la realtà infarcita da pregiudizi e stereotipi irrompe a pungolare i pensieri di grandi e piccini.

Il libro di Giovanna Panigadi, nato dalla sua esperienza di insegnante in una scuola pubblica dell’infanzia in provincia di Reggio Emilia, propone un percorso corale di esplorazione dei mondi invisibili “della porta accanto”.

Lo sguardo sul mondo è diretto, senza panegirici né macchinose costruzioni fantastiche.  Così si scopre che il lupo non è cattivo, se ti vede non ti assale, anzi, ti guarda e scappa! Come è successo davvero di recente sulle colline di Montecavolo, Quattro Castella, Vezzano e Salvarano.

All’ “Albero delle farfalle” si impara a discutere dei fatti della vita, in un’assemblea “che è quella cosa che fanno tutti insieme, al mattino, su dei sedioloni grossi e tutti uniti che chiamano gradoni”. Si impara a conoscere che quelli chiamati “zingari” non rubano i bambini. Si impara che il mondo è fatto di tante diversità. Si scopre che a volte le persone adulte dovrebbero ascoltare di più le persone bambine, e lasciarsi pizzicare per non sprofondare nel torpore dell’indifferenza.
Alla scuola dell’ “Albero” si assapora la curiosità, si impara a non rassegnarsi, a non diventare impassibili alle ingiustizie.

Ricco di illustrazioni, ben curato nella grafica di Cecilia Stefani, il piccolo libro agile e profondo accompagna nel viaggio entusiasmante verso la bellezza della conoscenza, e sa rendersi utile guida esploratrice di altri mondi possibili. Si tratta della prima opera illustrata pubblicata nella Collana “Pungoli” dalle Edizioni Piagge, nate all’interno della Comunità delle Piagge.

Come sottolinea Romano Giuffrida nella presentazione, la scelta è proprio in sintonia con la precisa intenzionalità dichiarata dalla stessa casa editrice: “Creare cultura significa per noi raccontare esperienze di vita e di pensiero, nate all’interno della comunità o in qualunque altra realtà del mondo, con l’obiettivo di far emergere un nuovo modo di intendere le relazioni tra persone, i rapporti fra i cittadini e la città, l’economia, le dinamiche sociali di partecipazione e di esclusione”.

Giuffrida valorizza altresì il lavoro appassionato di ricerca dell’autrice poiché instilla “la curiosità di non fermarsi a ciò che viene dato come indiscutibile, proponendo un proprio atto di impegno e di amore che lanci gli sguardi oltre il muro dell’ovvietà omologata e immobile”.

Claudia Piccinelli
vedi link: Rassegna libertaria